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1973

Le Relazioni Interorganizzazionali

alla Ricerca di un Nuovo Stile

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Publié dans: La Nuova Società Aperta: un seminario di riflessione sul ruolo futuro della rete delle associazioni internazionali (séminaire à Milan de l'Unione delle Associazioni Internazionali). Bruxelles, UAI, 1973, pp. 139-160. Aussi versions: English, Nederlands, Espagnol, Français, Deutsch.

Stille delle Assemblee
Attezzature in Comue
Informazione e Comunicazione
Nuovi Tipi di Organizzazioni
Mutamenti nelle Segreterie Intergovernative
Riconoscimento Legale delle Organizzazioni Internazionali Non Governative


I. Stille delle Assemblee

Se si vogliono identificare le modifiche pratiche in vista delia futura azione delle organizzazioni, conviene tener presenti i seguenti punti :

  1. Una importante ristrutturazione delle relazioni esistenti fra organizzazioni non sarà apparentemente possibile che se verrà catalizzata dalla prossima crisi sociale importante.
  2. L'accentramento delle risorse delle organizzazioni è indubbiamente auspicabile, ma non deve implicare un coordinamento centralizzato.
  3. Ogni volta che fosse possibile farlo, occorrerebbe sostituire i collegamenti organizzati con relazioni d'informazione.
  4. L'impegno, sotto forma di compartecipazione, alla elaborazione dei programmi dovrebbe sostituire l'appoggio mobilitato per la esecuzione dei programmi stessi.
  5. La rigidità organizzativa dovrebbe essere sostituita da una elasticità organizzativa.
  6. Sarebbe d'uopo concedere maggiore importanza alle realtà sociali che non alle finzioni amministrative e legali.
  7. Le riunioni dei rappresentanti delle ONG non dovrebbero più essere concepite in vista di ottenere un consensus in seduta plenaria, poiché è molto raro che un delegato possa venire munito di un mandato che lo autorizzi ad impegnare la propria ONG in un'azione specifica. Su questa base, i seguenti suggerimenti possono essere fatti in vista dell'azione futura.

Suggerimenti da " Congressi multipli " (Vedasi Associazioni Internazionali, 1971, 6, pag. 354-359.)

Si fa sempre più largamente uso delle riunioni di gruppo e delle commissioni parallele e concorrenti in occasione delle assemblee di delegati di organizzazioni che vanno estendendosi su parecchi giorni. Attualmente, quei gruppi fanno abitualmente parte di una struttura semplice di congresso organizzato da un Comitato esecutivo ed i cui impegni in materia di procedura e di tema, sono stati predeterminati. Quegli impegni non agevolano i contatti ufficiosi non premeditati fra i delegati di organizzazione partecipanti al congresso. Genericamente, ognuno è d'accordo nell'asserire oggi che contatti di quel genere costituiscono frequentemente la conseguenza più fruttuosa dei grandi congressi.

A titolo di modifica relativamente semplice della procedura, la quale non implichi nessuna " riorganizzazione massiccia della struttura "delle relazioni fra organizzazioni, si potrebbe prendere in considerazione di organizzare, nello stesso posto e nel corso del medesimo periodo, parecchie assemblee di delegati delle organizzazioni, invece di riunirli in luoghi ed in epoche diverse. Più precisamente, senza che la procedura le ricolleghi fra loro in alcuna maniera, sarebbe possibile che le sedute e le riunioni di gruppo di vari congressi abbiano luogo nello stesso complesso fisico di edifici, come avviene abitualmente per le riunioni di gruppo di uno stesso congresso (cioè nelle sale delle riunioni limitrofe, ma che dispongano di saloni da ricevimento e di comuni buffets).

L'unico vincolo necessario fra quei congressi sarebbe costituito da un comitato di contatto incaricato di attribuire le destinazioni dei locali. Questo eviterebbe le numerose difficoltà politiche e di procedura che sorgono normalmente allorquando ogni contatto consimile viene suggerito. Un " Congresso multiplo "del genere sembra un mezzo appropriato onde facilitare i contatti fra :

Si nota un ragguardevole viluppo di membri e d'interessi fra i surriferiti organi (3).

Vantaggi

1) Quel modo di agire aumenta le possibilità di contatto fra i delegati delle varie organizzazioni, senza compromettere le relazioni ufficiali né apportare nessun'altra restrizione in materia di procedura. Simili contatti costituiscono un metodo efficacissimo di scambio d'informazioni e producono una maggiore collaborazione " ad hoc "fra piccoli gruppi di organizzazioni nelle materie specifiche di comune interesse. Essa va a sfociare su una forma di autocoordinamento.

2) I delegati che partecipano alle sedute ed alle riunioni di gruppo di un congresso hanno la possibilità di partecipare alle sedute ed ai gruppi liberi di qualsiasi altro congresso che si svolga contemporaneamente. Lo stesso delegato essendo molte volte responsabile dei contatti della sua organizzazione con vari congressi, il suo compito si troverebbe, in tal modo, notevolmente agevolato.

3) In certi casi, il doppio impiego di sedute che si dedichino ad uno stesso tema (ad esempio, relativi allo sviluppo, all'ambiente, alla pace, ecc, ecc.) potrebbe essere evitato. I delegati avrebbero allora la facoltà di assistere ad una seduta in comune. E questo costituisce una vera economia di risorse.

4) I delegati di organizzazioni provenienti da lontani Paesi possono ridurre ii costo della loro partecipazione ai vari congressi ai quali la loro organizzazione è iscritta. Questo è particolarmente importante nel caso di delegati provenienti dai Paesi in via di sviluppo.

5) Talune riunioni d'interesse speciale, senza relazione col tema specifico di nessuno dei congressi ufficiali, possono ugualmente essere organizzate nella stessa cornice ed allo stesso momento. Questa possibilità muta i Congressi multipli in una occasione utile e pratica di trattare altri affari con i delegati di altre organizzazioni. Il Congresso multiplo è un foro od un agorà per le organizzazioni con tutto ciò che questo implica in materia di comunicazione e di dinamismo.

6) I membri dei quadri delle organizzazioni intergovernative rileverebbero inoltre che i Congressi multipli costituiscono altrettante comode occasioni per stabilire contatti con organi internazionali non governativi in un contesto sprovvisto di strutture rigide ed atto a consentire di sondare la possibilità di stabilire utili contatti ufficiali. E questo darebbe alle spese di viaggio il massimo rendimento.

7) Potrebbero essere organizzati nuovi congressi che si riunirebbero in quella stessa cornice generica (e.a. per le organizzazioni in collegamento con le istanze intergovernative per le quali non esistono congressi). Potrebbe anche essere interessante di organizzare sedute " di audizione " fra comitati intergovernativi e ONG durante i Congressi multipli.

8) L'importanza e la dinamica del congresso darebbe una più larga pubblicità all'azione internazionale non governativa e consentirebbe a certuni gruppi, che non vi si erano interessati fino ad allora, di prendervi parte. Il congresso potrebbe anche agire in quanto luogo neutro d'incontro fra i delegati di organismi internazionali ed i delegati di organismi nazionali a programmi internazionali.

Esempio

Un certo numero di organizzazioni internazionali riuniscono dei congressi nei quali s'incontrano organizzazioni meno importanti. Forse l'esempio più probante di quanto è qui proposto, è quello del Congresso annuale dell'Associazione Americana per il Progresso della Scienza (" American Association for the advancement of Science), nel corso del quale trentanove altri organismi organizzarono riunioni (nel 1971). Circa 10.000 studiosi (professionisti ed amatori provenienti dal grosso pubblico) si iscrivono ed assistono a qualcuna delle 150 sedute di gruppo dedicate a 49 generi di temi concorrenti. Circa 700 comunicazioni vi sono presentate. In quella cornice, personalità internazionali dell'ambiente politico e scientifico, prendono la parola in occasione delle grandi assemblee.

II.Attezzature in Comue

Suggerimenti dei " Centri transnazionali " (Vedasi Associazioni Internazionali, 24, 1972, 3, pag. 151-154, pag. 155-157)

Gli uffici delle organizzazioni internazionali non governative, siano essi dislocati nelle capitali dei Paesi sviluppati, od in quelli in via di sviluppo, sono generalmente disseminati in modo tale che il contatto " faccia a faccia "fra i responsabili delle organizzazioni stesse è poco frequente. Non di rado, quelle organizzazioni dispongono soltanto di miseri locali e di scarsa attrezzatura.

In certe città, e particolarmente a Nuova York, a Ginevra ed a Parigi, talune organizzazioni si sono raggruppate in uno stesso stabile ad uso ufficio. Esse condividono o no, la sala delle conferenze, il ristorante, la reception, la biblioteca, ecc, ecc. Tale formula è sicuramente rievocatrice di un modello per l'avvenire.

Sembra che sia d'uopo incoraggiare la costruzione di simili " centri transnazionali "e di mettere a punto tecniche amministrative circa k suddivisione di determinati locali e delle attrezzature in maniera economicamente vitale.

Vantaggi

1) Tali centri consentono che vi sia accentramento di esperti in materie internazionali nelle più importanti città - una " massa critica "di persone k cui interazione genera nuovi concetti di programma ed agisce al pari di una calamità sulle risorse non specificamente impegnate.

Come già nel caso dei " Congressi multipli ", nessuna relazione ufficiale viene imposta alle organizzazioni che condividono i locali fra loro.

Tuttavia, i contatti ufficiosi sono portati ai massimo, di modo che fruttuose relazioni di lavoro possano stabilirsi se e quando sia necessario.

2) Non vi è nessun motivo di riservare gli uffici esclusivamente agli enti non governativi. Il medesimo centro potrebbe anche ospitare utilmente organi generalmente tanto dispersi quanto :

3) L'idea del centro transnazionale è particolarmente interessante poiché l'accentramento delle attività agevolerebbe la creazione di organi inesistenti in un particokre Paese (ad esempio: la creazione di Servizi d'Informazione delle Nazione Unite nei Paesi in via di sviluppo) ove, senza l'appoggio dell'ambiente, sarebbe difficile provvedere al loro mantenimento.

4) Una grande varietà di servizi potrebbe essere utilizzata contemporaneamente sotto varie formule ( Social Work Advisory Service. A Study into the Feasibility of Establishing an Administrative Centre for a Group of Voluntary Organizations (Servizio Consultivo di Azione Sociale. Studio della possibilità di creare un centro amministrativo a favore di un gruppo di organizzazioni benevoli). Londra, 1970 (riassunto in Associazioni Internazionali, 1972, pag. 155-157), taluni particolarmente a beneficio di organizzazioni che non richiedano una utilizzazione permanente ed a tempo pieno, degli uffici stessi. Fra questi vengono inclusi :

5) Certuni fra i surriferiti servizi potrebbero funzionare in base alk formula già sfruttata di " cooperativa ". E molto importante rilevare che più gli organismi pervengono a suddividere i servizi, più riducono le loro spese generali pur dedicando, per questo stesso fatto, alla cooperativa stessa, fondi abitualmente versati al settore commerciale, di modo che la cooperativa sarà proficua all'insieme delle ONG così raggruppate (ad esempio: il caso delle somme spese dalle ONG nella loro stessa caffeteria/ristorante). Non sussiste nessun motivo per cui l'esistenza della cooperativa non possa essere alk base di un certo numero di altri servizi :

6) Non vi è neppure nessuna ragione perché il centro, in quanto cooperativa, non possa concludere accordi con altri centri transnazionali dei Paesi esteri onde facilitare :

7) 11 centro transnazionale sembra essere un mezzo particolarmente utile per agevolare l'interazione ed il coordinamento dei programmi fra organismi dei Paesi in via di sviluppo interessati ad accentrare l'aiuto internazionale al loro Paese.

8) Il centro transnazionale costituisce, per il grosso pubblico, un simbolo visivo della realtà dell'azione internazionale. A tale titolo, esposizioni permanenti, proiezione di films e biblioteche di periodici ad orientamento internazionale, aperte al pubblico, potrebbero utilmente destare l'interesse del pubblico tanto nei Paesi in via di sviluppo quanto nei Paese sviluppati. La visita guidata di un edificio delle Nazioni Unite a Nuova York ed a Ginevra può avere interessanti ripercussioni sull'opinione pubblica. L'equivalente, in altri Paesi, potrebbe rivelarsi anch'esso interessantissimo, soprattutto come mezzo per interessare gli individui all'attività internazionale alk quale possono partecipare direttamente.

Esempio

Il migliore esempio di centro internazionale è il Centro Internazionale Varembé, di fronte al Palazzo delle Nazioni a Ginevra, il quale ospita gli uffici di circa venti organizzazioni internazionali. Tuttavia, ben poca cosa è stata fatta per suddividere fra loro gli altri locali (ad esempio le sale delle riunioni) ed il materiale, nonché per trasformarlo in un centro di contatto ufficioso indipendente dal complesso delle Nazioni Unite.

Maggiormente indicativa delle future tendenze è la rete delle World Trade Centres, sistemata attualmente (già costruite a Nuova York, a Tokyo, a New Orleans, a Séoul, a Wellington, a Bruxelles; in costruzione a Londra, a Madrid; progettate ad Amsterdam, a Rotterdam, a Nuova Delhi, a Parigi, a Singapore, ad Anversa). Però, secondo " The Economist ", rari sono coloro i quali sanno, nell'ambiente degli affari o nelle sfere governative, che cosa sia un World Trade Centre; più rari ancora quelli che hanno una opinione sul punto di sapere se sia una buona cosa.

Secondo lo " The Economist ", l'idea è semplicissima. L'accentramento in un unico luogo delle facilitazioni necessarie agli affari, consente di risparmiare tempo e denaro. I centri procurano locali ad uso ufficio, sale di esposizione, di conferenze, servizi annessi (posta, telex, segreteria, ecc, ecc.). Certuni acquistano hotels e luoghi di relax. All'ultimo stadio è previsto di collegare fra loro tutti i World Trade Centres mediante linee telefoniche dirette e circuiti televisivi privati, di modo che determinate riunioni possano aver luogo contemporaneamente in parecchi centri. Una banca mondiale d'informazioni elettroniche commerciali e di contatto, con risposta istantanea via satellite, sarà disponibile in ognuno di essi. Tali progetti sono stati elaborati dalle World Trade Centres.

E d'uopo ritenere urgente che l'accentramento e l'inconnessione di simili impianti a beneficio di organi commerciali multinazionali siano compensati dalla creazione di una rete parallela atta a favorire l'azione dei programmi internazionali delle associazioni benevole od intergovernative.

III. Informazione e Comunicazione

Il problema ed alcuni suggerimenti

Per definizione, le organizzazioni internazionali sono raffrontate con k necessità di comunicare a grandissime distanze. L'efficacia di siffatta comunicazione è vitale per l'efficienza della organizzazione e dei suoi programmi. Parecchi ostacoli alla comunicazione sono riassunti in appresso :

Una serie di centri di riferimenti internazionali potrebbe costituire un primo passo intermedio.

Inoltre, ogni ONG dovrebbe essere convinta che se un nuovo problema in una qualsiasi linea di temi atti a ledere, in una qualsivoglia maniera, il suo proprio settore d'interesse, quella relazione le verrà immediatamente segnalata di modo che la ONG possa incominciare a ricevere informazioni in merito a tutto ciò che concerne il nuovo tema in parola, nella misura in cui le informazioni stesse si riferiscono al suo proprio settore di competenza.

Complementariamente, in considerazione della complessità vieppiù eresciente e del " gergo "utilizzato nelle edizioni e nei resoconti pubblicati fra due edizioni, nonché della necessità di un costante riciclo, ogni ONG dovrebbe avere l'assicurazione che, qualora il sistema segnalasse pubblicazioni o resoconti i quali, sebbene presupposti nella linea d'interesse (secondo il parere di qualcuno), non sarebbero intelligibili, il sistema potrebbe venire utilizzato in modo da rendere maggiormente chiara la relazione esistente con la predetta linea d'interesse mediante l'utilizzazione di tecniche d'insegnamento audiovisive.

Ogni ONG dovrebbe essere in grado di utilizzare un sistema d'informazione così complesso, in piena conoscenza del fatto che il costo rappresentato dalla introduzione, da parte di una ONG, di una qualsiasi infor-

mazione nel sistema, sarà ripartita equamente fra la ONG (desiderosa d'informare certune categorie di persone e di organizzazioni) e le per- sone ed organizzazioni (desiderose di ricevere informazioni circa il tema in parola). Inoltre, quando i bilanci della ONG o quelli degli organi desiderosi di ricevere l'informazione (vale a dire degli organismi i quali dispongano soltanto di risorse minime o si trovino al " limite d'interesse "dal punto di vista del trasmettitore) non darebbero l'assicurazione che l'informazione verrà trasmessa, sarebbe immediatamente fatto appello alle risorse delle agenzie interessate a sussidiare le comunicazioni relative al tema in parola, in modo da stabilire il contatto con il maggior numero possibile di organismi.

E fattibile concepire sistemi d'informazione basati sull'impiego di un ordinatore allo scopo di aiutare quel processo di scambio d'informazioni. Ma non debbono essere sistemi onerosi e di alta tecnologia: del resto, si potrebbero utilizzare gli impianti esistenti.

Da notare, ad esempio, uno studio di UN Capacity Study, Judge, A.J.N. International Organizations and the Generation of the Will to Change; information systems required (Le Organizzazioni internazionalli ed il sorgete delle volontà di mutamento; sistemi d'informazione richiesti), Bruxelles, Unione delle Associazioni Internazionali, 1970, nonché ; Judge, A.J.N., Acquisition and organization of international documentation - Panel report to a 1972 UNITAR Symposium (Acquisizione ed organizzazione della documentazione internazionale - Relazione del Servizio per un symposium UNITAR 1972), Ginevra, UNITAR, 1972. In merito alle possibilità di un sistema del genere, anche esclusivo, vedasi United Nations Association of the U.S.A. Comunicazioni spaziali; risposta vieppiù crescente delle Nazioni Unite ai problemi dell'umanità (Nuova York, UN. USA, 1972).

I dispositivi abituali, concepiti dagli organismi internazionali governativi o suggeriti dal loro stesso uso, non contemplano l'accesso a quelle informazioni da parte di organi non governativi (6). Tuttavia, i dati relativi a questi ultimi vengono registrati in modo da poter essere pubblicati ed utilizzati. Tale strategia si distrugge da sé stessa a lunga scadenza.

Pericoli

Un certo numero di pericoli sono inerenti ad ogni aumento della efficacia dei sistemi d'informazione, ed in particolar modo :

IV. Nuovi Tipi di Organizzazioni

Problema inerente il coordinamento

La frammentazione, la suspicione, il doppio impiego, k concorrenza inutile onde aggiudicarsi risorse limitate, l'opposizione cosciente od incosciente ai mutamenti od a nuove modalità di attività, sempre più caratteristiche, delle relazioni intercorrenti fra organizzazioni, sottolineano la necessità di un nuovo tipo di entità sociale.

Le federazioni di organizzazioni, od anche i raggruppamenti di individui come soluzione corrente a quel malessere sono considerati come altrettante minacce nei confronti dell'autonomia e della libertà d'azione dei membri in parola, salvo se il raggruppamento assume una funzione altamente specifica (nel qual caso il suo potere coordinatore è limitato). I membri non desiderano che si esprima in loro nome salvo nel caso di risoluzioni ben specifiche da loro stessi approvate.

Non è forse giunto il tempo di studiare di nuovo questo postulato secondo il quale le " organizzazioni "come le conosciamo oggigiorno -- e non sono fondamentalmente diverse dalle prime associazioni e compagnie a responsabilità limitata create alcuni secoli or sono - sarebbero l'unica forma possibile di organizzare l'attività sociale ? Questa è una incredibile scienza di evoluzione in seno ad una società caratterizzata dai mutamenti in tutti i campi.

Suggerimento a favore delle utilizzazione di " Società potenziali "

Sarebbe forse possibile colmare il fosso delle relazioni fra le organizzazioni nonché il riconoscimento legale di quelle entità mediante la creazione di un nuovo tipo di entità sociale.

Quale primo suggerimento, perché non creare (o piuttosto, " immaginare "): che una società potrebbe essere chiamata " potenziale "per opposizione alk " società anonima "). Una simile società od associazione, per la sua stessa natura, non avrebbe membri nel senso di individui o collettività che sottoscrivano in comune ad un insieme particolare di opinioni, o che siano rappresentati in qualche maniera per via di una procedura di elezioni. La relazione sarebbe fiacca, quasi nulla, onde evitare qualsiasi pregiudizio all'autonomia.

Si manterrebbero i gruppi o persone messi a contatto tramite una società potenziale (o meglio ancora, essi si manterrebbero da sé stessi) in quella relazione, semplicemente perché riceverebbero da un punto centrale informazioni relative a temi atti ad interessarli, sia su una base onerosa, o sotto una qualsiasi forma di servizi sussidiati.

Tali centri, i quali funzionerebbero ognuno al pari della segreteria di una società potenziale, potrebbero assumere qualsiasi forma essistente di organizzazione - il fatto che fornirebbero informazioni (mediante abonnamento, ad esempio) ad un elenco di persone o di organizzazioni non implicherebbe che vi sia una qualsiasi relazione di affiliazione.

Ma, ed è qui che risiede la differenziazione con k moltitudine di operazioni che si incaricano di distribuire informazioni, la segreteria curerebbe anche che ogni " associato potenziale "o " sottoscrittore "venga regolarmente e rapidamente informato circa l'identità ed il livello " d'interesse "o di " desiderio d'agire "degli altri associati in merito ad ogni nuovo tema od edizione (che si inserisca nel campo di quella particolare società potenziale) nei confronti del quale egli ha fatto conoscere il proprio interessamento (o la sua volontà di agire o di impegnare fondi, ecc, ecc.).

Ogni associato entra quindi in possesso di una tabella integrale, completata settimanalmente, ad esempio, da nuove possibilità di comune azione che gli si offrono.

Il contatto concernente simili soggetti fra un gruppo di associati autoselezionati in seno al " pool "di associati, è reso più agevole dalla segreteria. Lo stesso può assumere la forma di un elenco (nomi ed indirizzi di tutti gli associati che abbiano manifestato un medesimo interesse nei confronti di un determinato tema) spedito ad ognuna delle persone i cui nominativi figurino su quello stesso elenco il quale potrebbe anche essere esteso in modo tale che una persona venga designata sull'elenco per assicurare i contatti. Simile gruppo " effimero "limitato (Vedasi Alvin Toffler: Lo shock futuro (Future Shock), Londra 1970, pag. 133 (Organizzazioni effimere), pag. 340-3 (gruppi di situazione). Vedasi anche: G.P. Speeckaert. Le associazioni momentanee di organizzazioni internazionali. Associazioni Internazionali, 1971, 4, pag. 205-217.) può allora decidere in un modo abbastanza indipendente circa la forma di organizzazione o l'azione comune da eventualmente assumere (vale a dire ufficiale od ufficiosa, a scopo di lucro o di non lucro, assemblea " on-off ", organizzazione, letter comune, delegazione, ecc., ecc.) per la durata del periodo nel corso del quale l'interesse per quel tale tema rimane comune. La segreteria centrale di una società potenziale può allora, in taluni casi, rivelarsi la struttura amministrativa più appropriata ad assicurare le funzioni segretariali del gruppo specializzato effimero.

In tal modo, l'esistenza della segretaria centrale facilita e catalizza costantemente la creazione e la cristallizzazione di una moltitudine di gruppi effimeri, autoselezionati in seno al pool totale degli associati autonomi, che si rifondono nel pool non appena l'attività per la quale sono stati creati ha preso fine. E ovvio che ad ogni momento un qualsiasi associato può essere, diventare, o venir condotto ad essere " membro "di un certo numero di quei gruppi effimeri la cui costituzione, il grado di efficacia, il carattere governativo, la continuità, il grado di permanenza, il potere d'impegno dei membri, i tipi di programmi, ecc., ecc. sono differenti. Quei gruppi specializzati possono sfociare, in maniera affatto normale, sulk creazione di un loro proprio sistema d'informazione o di apparato amministrativo, mentre invece gli associati possono, in realtà, non avere più nessuna relazione con la società potenziale dalla quale emanava il gruppo effimero. Gli associati possono anche costituirsi essi stessi in una società potenziale più specializzata ma, in nessun momento, l'autonomia dell'associato viene compromessa senza un suo accordo diretto in merito alla risoluzione specifica.

Esempi

La " società potenziale "costituisce uno sviluppo il quale si trova " ad un capello "al di là della pratica corrente. Ciò è incoraggiante nel senso che questo sta ad indicare che tale innovazione non sarebbe così importante da poterne compromettere l'utilizzazione. Ed ecco ora cerume delle tecniche di organizzazione che vi si ricollegano: comitato ad hoc e gruppi di lavoro, utilizzazione di una " punta avanzata "a missione assegnata in seno alle organizzazioni complesse, in modo da ottenere una collaborazione al di là delle frontiere giurisdizionali (questo è molto sviluppato in seno all'International Telephone and Telegraph Corporation, ad esempio), " collegi invisibili "di uomini di scienza, associazioni momentanee, gruppi di contatti per le catastrofi naturali e le crisi, " gruppi di situazione "preconizzati per le persone che passino nel contempo attraverso la stessa situazione di esistenza e gruppi di lavoro di ONG le quali dispongano di uno statuto consultivo con il Consiglio Economico e Sociale.

" In considerazione del desiderio vieppiù crescente da parte di un certo numero di ONG di riunirsi sotto gli auspici del Consiglio Economico e Sociale o dei suoi organi, onde consultarsi in merito a questioni specifiche, a poco a poco, un nuovo modo di agire guadagna terreno. Senza modificare il conceno di base, la conferenza ha accettato che essa stessa od il suo Servizio possano agire in qualità di organo chiamato a convocare le ONG consultive desiderose di riunirsi, consultarsi o collaborare in materie specifiche. La Conferenza od il suo Servizio non potrebbero tuttavia assumersi nessuna responsabilità per i gruppi cosi costituti. Quel metodo, indubbiamente suscettibile di essere esteso ed allargato, non può dar luogo ad alcuna obiezione a condizione che si faccia sempre una netta distinzione nella definizione della competenza, dell'azione e della responsabilità della Conferenza o del Bureau, da un lato, e di quelle dei gruppi di cooperazione o dei comitati ad hoc di ONG, dall'altro. (Studio inerente gli scopi e gli obiettivi e l'organizzazione strutturale della conferenza delle ONG a statuto consultivo presso l'ECOSOC. II" conferenza generale delle ONG a statuto consultivo presso l'ECOSOC, Ginevra, 1959, II/GC*19, pag. 9-10.)

Vantaggi

Tuttavia, i vantaggi di quelle tecniche sono molto importanti. In primo luogo, la società potenziale ottiene un riconoscimento sociale e diventa un fenomeno sociale atto ad essere identificato, discusso e migliorato. Attualmente, i processi noti che conducono alla cristallizzazione di quei gruppi si producono in modo fortuito, variabile, inefficace (con grande increscimento e con costernazione dei membri quando finalmente s'incontrano e costatano che i loro sforzi sono andati a vuoto). Nessun sistema d'informazione è ancora stato concepito allo scopo di facilitare quel genere di contatto; quello che vi si avvicina maggiormente è il sistema dei ritagli di stampa, ingombranti, onerosi, altamente specializzato e basato su un profilo. In secondo luogo, come tecnica distinta di organizzazione, esso può funzionare fra organizzazioni fino ad allora parzialmente o totalmente isolate - a tale titolo, esso aumenta tutto il ritmo, il potenziale e l'elasticità dell'attività organizzata. In terzo luogo, qualora si oggettivasse la nozione tenue di un gruppo di organi o di persone che possano unirsi secondo varie modalità effimere, la necessità di centrare l'attenzione sulle organizzazioni esistenti (con la loro tendenza ad autoperpetuarsi ed a costituire ostacoli ai mutamenti) si reduce al beneficio del riconoscimento della gamma di modalità potenziali le cui entità che le compongono potrebbero " condensarsi "in risposte a talune nuove condizioni. Pertanto, un quadro sociale ben concepito e dinamico a favore delle organizzazioni usuali è, in tal modo, trovato.

Così, mentre la società, mediante l'utilizzazione di una tecnica di quel genere, può costituire un complesso fortemente ordinato (a base entropia) ad ogni momento determinato - atto a sodisfare alle esigenze di stabilità a breve scadenza - la forte possibilità di passare a modelli totalmente diversi di grande ordine ad altri momenti, produce la condizione " avventurosa "ad alta entropia) essenziale per favorire il mutamento sociale e lo sviluppo atto a rispondere a nuove condizioni. In merito, annotiamo il parere del Prof. Johan Galtung circa l'importanza della alta entropia per la pace mondiale :

" Di conseguenza, la formula generale è la seguente: incrementare l'entropia mondiale, vale a dire incrementare il disordine, lo spreco, l'avventura, l'imprevedibile - evitare la nettezza, il piano semplificato, il realmente prevedibile, l'ordine eccessivo. Espresso in una formula, tutto questo sembra racchiudere il massimo di quanto avviene oggigiorno, per una riflessione di pace, in particolar modo della categoria associativa (Johan Gaining). Entropy and the general theory of peace. Proceedings of the International Peace Research Association, Second Conference, Assen, Van Gorcum, 1968; = L'entropia e la teoria generale della Pace, Secondo Congresso, Assen, Van Gorcum, 1968; pubblicato anche a titolo di Capitolo 5 delle Teorie della Pace, preparato per l'UNESCO sotto contratto con IPRA.

In quarto luogo, in un momento in cui la necessità di una maggiore compartecipazione si fa tanto sentire, si vede la " società anonima "cristallizzarsi all'inizio di un sistema di relazioni potenziali fra associati che si conoscono a vicenda (cioè, associati non anonimi). Bisogna ricor- Più precisamente, abbiamo un mezzo di assicurare una forte stabilità sociale ad ogni istante con una lieve previdibilità nel tempo o, alternativamente e paradossalmente, possiamo considerarlo come una situazione fortemente ordinata potenziale (cioè, non realizzabile) nel tempo, " contenente > un susseguirsi di situazioni molto disordinate. Questo ha il vantaggio che le persone ed i gruppi al potere non possono assumere un ruolo feudale nelle strutture potenziali. (In merito, vedasi Johan Galtung. Feudal Systems, structural violence and the structural theory of revolutions = Sistema feudale, violenza strutturale e la teoria strutturale delle rivoluzioni. Dibattiti dell'IPRA, 3° Congresso Assen Van Gorcum, 1971.)

dare che gli organi effimeri cui non partecipa quel tale associato non gli sono del tutto estranei (a condizioni che promanino dalla stessa società potenziale); l'effetto alienante di una organizzazione ordinaria è dunque ridotto.

Da notare che non vi è limite al numero di associati di una società potenziale né alla maniera in cui le associazioni stesse si suddividono e si sovrappongono. (I limiti cui si possa riflettere sono forse costituiti dall'insieme della popolazione mondiale e dal numero totale di gruppi.) In tal modo si evitano anche due altri problemi spinosi :

Implicitamente, gli organi di tutti i livelli, governativi e non governativi, a scopo di lucro o di non lucro, potrebbero diventare altrettanti associati della medesima società potenziale. La possibilità che un determinato modello si forgi in un gruppo comune, effettivo, ad hoc, ufficiale od ufficioso, sarebbe determinata mediante negoziazioni come una parte della " vita "delle società potenziali in termine di costrizioni politiche od altre valide, per il modello proposto, durante il periodo in parola.

Si potrebbe speculare sui risultati della trasformazione in società potenziale di migliala di organizzazioni che costituiscono il sistema delle Nazioni Unite. Altrettanto dicasi per il sistema non governativo a tutti i livelli.

Conseguenze per le Nazioni Unite

Dovrebbe essere evidente che spetta precisamente a quel genere di metodo assicurare un livello costante, molto elevato e molto elastico, d'interazione il quale assicurerebbe la creazione di un massimo di attività nuova autocoordinata, d'impegno e di compartecipazione da parte delle associate a società potenziali.

Ed è quel genere di processo che potrebbe essere catalizzato dall'ONU allo scopo di incrementare la somma di attività riferentesi allo sviluppo, alla pace e ad altri obiettivi di programmi delle Nazioni Unite. Questo potrebbe verificarsi per i livelli locali e nazionali ove sono situati centri d'interesse, per consolidare l'interazione alla radice, ammettendo che, naturalmente ed in pieno accordo, quel metodo andasse affermandosi ed estendendosi a livello internazionale e dei Paesi sviluppati verso Paesi in via di sviluppo. Tutto ciò potrebbe avvenire senza che le Nazioni Unite debbano essere responsabili della organizzazione, del controllo o delle implicazioni politiche di qualche attività comune che prenderebbe corpo in tal modo, salvo quando la compartecipazione di un dicastero di una Agenzia specializzata, a titolo di associato ad una determinata attività, sembra appropriata. E l'incremento dell'importanza assoluta dì quella interazione che assicurerà la collaborazione massimale e l'appoggio del sottogruppo costituito dai programmi delle Nazioni Unite.

Per proposte specifiche circa l'uso degli ordinatori onde agevolare l'interazione inter ed intraorganizzazionale, vedasi Anthony Judge. . Information systems and inter-organizational space. In: Annals of the American Academy of Political and Social Science Association, Special Issue on Social Intelligence (for Development), Winter 1970-71. See also: International Organizations and the Generation of the Will to Change; information systems required. Brussels, Union of International Associations, 1970 (INF/5).

V. Mutamenti nelle Segreterie Intergovernative

Il problema

Attualmente, l'accordo non è sufficentemente unanime in favore di modifiche, le quali dovrebbero essere condotte a buon fine onde agevolare l'azione non governativa. E questo ha valore soprattutto per le relazioni fra organi facenti parte del sistema delle Nazioni Unite, sia :

Suggerimenti

La probabilità che uno dei seguenti suggerimenti sia messo in opera in seno ad una segreteria intergovernativa è quindi inversamente proporzionale al numero di organi la cui approvazione dev'essere ottenuta. Anche se non possono essere realizzati, sembra utile rilevarne certuni a titolo di eventuale guida per le riflessioni consacrate ad un avvenire non troppo lontano, mentre la sufficienza internazionale sarà stata severamente sfidata dalle realtà economiche e sociali :

1) Sviluppo dell'Azione delle ON G

2) Informazione relativa ai programmi

3) Sviluppo dei contatti fra le ONG

4) Attività concernenti le pubbliche relazioni per conto delle ONG

5) Studi

6) Collegamento coi Governi nazionali allo scopo di facilitare l'azione delle ONG

7) Collegamento con gli altri organi inter governativi onde agevolare l'azione svolta dalle ONG

VI. Riconoscimento Legale delle Organizzazioni Internazionali Non Governative

E importante richiamare l'attenzione sul fatto che le organizzazioni internazionali non governative non esistono agli occhi del diritto internazionale (siano esse organizzazioni a scopo di lucro o no). Legalmente, quelle organizzazioni sono altrettante " fuorilegge "sottoposte, per quanto concerne il loro funzionamento, ai capricci della legislazione del Paese in seno al quale si sono stabilite e nel quale tentano di lanciare un programma.

In origine, il problema era stato posto allo studio dalla Commissione incaricata della condizione giuridica delle associazioni internazionali dell'Istituto di Diritto Internazionale, nel 1910. La relazione della Commissione venne presentata da N. Politis a Bruxelles, nel corso della sessione giubilare dell'Istituto, nel 1923 (Annuario dell'Istituto di Diritto Internazionale, vol. 30, Sessione giubilare di Bruxelles, 1923, pag. 97-173, 348-381, 385-393 (convenzione, testo riprodotto in allegato).). Il testo di un progetto di convenzione relativo alla condizione giuridica delle associazioni internazionali è stato approvato all'unanimità (vedi Allegato).

Un passo importante, rapidamente compiuto dalla Conferenza dell'Aja sul Diritto internazionale privato, ebbe per conseguenza l'adozione, nel 1958, di una Convenzione relativa al riconoscimento legale delle società, associazioni e fondazioni straniere. Quella Convenzione venne ratificata soltanto da cinque degli Stati membri della Conferenza. Inoltre, essa copre unicamente il riconoscimento e non già le attività svolte da quei raggruppamenti.

L'Unione delle Associazioni Internazionali, dopo aver consultato gli esperti in materia, ha sottoposto al Direttore Generale dell'Unesco, nel maggio 1959, un testo inerente un " Progetto di convenzione tendente ad agevolare il lavoro delle Organizzazioni non governative internazionali "(vedasi allegato). Questo diede luogo soltanto ad alcune modifiche di regolamentazioni doganali atte a normalizzare i movimenti di merci ONG. Da allora, certi srudi sono stati intrapresi ad opera della FAO e questi, nel 1969, andarono a sfociare su una indagine del Consiglio d'Europe in vista di predisporre una Convenzione europea.

I fatti salienti in materia abbracciano un lavoro in seno alla Comunità europea allo scopo di elaborare una legislazione in merito ad una " Società lucrativa europea ". Il Comitato dei Diritti sindacali della Conferenza Internazionale del Lavoro (1970) ha identificato i seguenti diritti (ad eccezione dei due primi). L'ufficio di direzione della BIT ha dato instruzioni al Direttore Generale al fine di " intraprendere altri studi d'insieme e di elaborare relazioni sulla legge e le usanze "riferentesi ai sindacati. Sembra che simili iniziative dovrebbero incoraggiare altri movimenti a favore di una convenzione internazionale atta a coprire i seguenti punti :

Sebbene simile convenzione abbia numerose conseguenze positive importanti, non è possibile asserire che le conseguenze negative di una convenzione esageratamente rigida e discriminatoria, non genererebbero più male che bene. Vi sarebbe da studiare l'esperimento del Belgio. Questo è pur sempre l'unico Paese che disponga di una legislazione speciale che conceda un riconoscimento favorevole e determinate facilitazioni agli organi scientifici internazionali (legge del 25 ottobre 1919) successivamente estesa (legge del 6 dicembre 1954) a beneficio degli organismi filantropici, religiosi, educativi ed altri (vedasi Allegato).

Un altro importante problema è connesso a quello degli obblighi e dei diritto legali degli organismi non governativi internazionali - in particular modo per quanto concerne i documenti di viaggio, le esigenze di residenza, la tassazione, la sicurezza sociale ed i diritti alla pensione.

 

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